Francesco Basso - Intervista all'autore

Mondo Thule del Gruppo Telegram Lovecraft Italia intervista Francesco Basso, uno degli scrittori dell'antologia

horror, weird, black humor Scacchiera a Tre



MT: Quali sono i tuoi scrittori preferiti, sia in ambito weird che nella letteratura ufficiale?

FB: Nella mia top ten di film per esempio ci sono quei film che hanno in un certo senso affinità e similitudini con la mia vita, con la mia ricerca, con il mio modo di vedere e pensare. Sì, potrei dire che ho dei registi e scrittori preferiti ma il più delle volte sono le loro opere che mi parlano e non è detto che uno scrittore che mi piace abbia fatto sempre libri che mi siano piaciuti, lo stesso posso dire per quanto riguarda i registi. Posso dire allora che ho amato e amo Demian di Hesse, Crash di Ballard, Pornografia di Gombrowicz, 1984 di Orwell, Getsemani di Saviane, i racconti horror di Maupassant. Quando ero piccolo non amavo leggere e neanche scrivere, devo dire grazie a mia mamma che mi ha avvicinato alla lettura quando mi lesse ad alta voce A Venezia... un dicembre rosso shocking Daphne Du Maurier. Quello che mi fece impazzire di quel racconto fu il colpo di scena alla fine che quando scrivo racconti cerco a volte di attuare. Come se fosse una sfida con il lettore, ogni volta vorrei sorprenderlo, stupirlo. Questo provo a farlo per esempio nel racconto Failed Exorcism... 


MT: Perché scrivi?

FB: Devo dire che come per i film che per i libri li guardo e li leggo, certo per intrattenermi, ma principalmente per assimilare concetti che potrebbero riguardarmi per quanto concerne il mio modo di essere. Al momento considerandomi un essere umano in cammino provo attraverso la scrittura di spiegare come mi sento, come sono, dove vorrei andare e perché. Ogni film che vedo e ogni libro che leggo lo scelgo con cura proprio per questa esigenza di raccontarmi all'altro e raccontare chi sono a me stesso. Posso dire che scrivo per questo... perché mi fa sentire vivo e cerco di vivere attraverso la scrittura. Tempo fa avevo creato una forma di scrittura, la scrittura screativa, con la “s” appunto. Screativa perché a differenza della creativa, che il più delle volte mira alla tecnica e alla forma, vorrebbe mirare all'arte, all'impulso, all'esigenza di cercare l'arte, di essere arte, di amarla e poterla respirare a tutti i costi. I libri come il cinema sono imperniati di arte e quando ci toccano lo fanno perché toccano le nostre corde, un qualcosa che ci fa sentire vicini, simili. Si è registi e scrittori a mio parere anche non semplicemente filmando o scrivendo ma contemplando l'opera, essere un tutt'uno con essa


MT: Musica, Film, Fumetti, Serie fondamentali?

FB: Per il cinema mi piacciono molto registi come Fellini, Kubrick, Pasolini, Cimino anche se al momento nella mia top ten di film che preferisco ne figurano altri. Mi hanno folgorato Stalker di Tarkovskij, L'ora del lupo di Bergman, Blade Runner 2049, Donnie Darko, Predestination, È difficile essere Dio... Come musica mi piace molto la new wave, la cold wave, la retro e synth wave, il metal. Ho scoperto attraverso la band A Pregnant Light il purple metal, davvero notevole. Anche per la musica sono sempre in ricerca, mi piace scoprire, sperimentare nuovi suoni. Per esempio ora ho scoperto una band che si chiama Whirlwind e devo dire che mi piace molto. Amo i Tiamat, i Therapy?, perché no, anche la musica classica. Al momento la mia opera preferita è L'Orfeo di Monteverdi. Tra gli artisti italiani mi piacciono molto Edda, Enzo Carella, Tipinifini, gli Scudetto, gli Zen Circus. Fumetti da me amati sono Ken il guerriero (anche se preferisco il cartone), qualche storia pazzesca di Dylan Dog e Nathan Never che quando le lessi da adolescente mi formarono, Wolverine, Ghost Rider, Guyver, Street Fighter 3, Druuna di Serpieri. Da piccolo iniziai a raccontare le storie attraverso il linguaggio del fumetto... per di più scarabocchi... poi mi accorsi che la parola diventò visione, forma, linguaggio figurativo e da quel momento capii che il modo migliore per esprimermi era la scrittura.


MT: Dicci qualcosa sulle tue opere che nessuno sa!

FB: Per quanto riguarda la scrittura ho scritto Blood Bite in Hell, e questo lo sanno davvero in pochi (forse nessuno) perché l'ho scritto sotto lo pseudonimo di Joe Kittay. Joe sta per Joe d'Amato mentre per Kittay sta per uno tra gli pseudonimi di Lucio Fulci che nel suo ultimo film "Le Porte Del Silenzio" si fece chiamare Henry Kittay. Blood Bite in Hell parla dell'ultimo film di Fulci che non gira qui tra noi ma filma nell'aldilà. Un'altra cosa che nessuno sa è che ho scritto Pornopera, una sorta di racconto pulp surreale che ho firmato facendomi chiamare Gea Bond, anagramma di Bondage. Adesso sto preparando l'uscita per un libro di fantascienza che scrissi dieci anni fa... l'ho fatto leggere proprio a te Thule... sto anche provando a scrivere un libro concettuale... propio come la pittura... si sperimenta... si legge... si cammina... si scrive... perché la vita è così... è conoscersi e conoscere sempre un po' di più… 


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