Paolo Sista - Intervista all'autore

Andrea Giusto alias Ilcacciatoredizombi intervista lo scrittore Paolo Sista, membro del Gruppo Telegram Lovecraft Italia.

CZ: Quali sono i tuoi scrittori preferiti, sia in ambito weird che nella letteratura ufficiale?

PS: La mia sacra trinità in ambito weird è da sempre costituita da H.P. Lovecraft, C.A. Smith e R.E. Howard, veri e propri punti di riferimento; tra i successori Fritz Leiber, Joe Lansdale, Jeff Vendermeer, Jonathan Carrol e Chuck Palahniuk mentre tra i predecessori E.A. Poe, Algernoon Blackwood, Arthur Machen. Entrando nello specifico del fantasy Michael Moorcock, Gene Wolfe e David Gemmell; nella fantascienza sono davvero troppi, così su due piedi Gordon Dickson, Frank Herbert, Jack Vance, Philip Dick, J.G. Ballard, R.A. Wilson, P.J. Farmer, C.J. Cherryh, Ursula Le Guin, F. Pohl, R. Silverberg, Julian May... potrei andare avanti all'infinito però tra i contemporanei devo davvero consigliare Alistair Reynolds, Nancy Kress, Ian MacDonald e la trilogia Jackpot di William Gibson.

Non tralasciamo il giallo e il noir, da Agatha Christie, Conan Doyle e Dickson Carr a Dashiell Hammett, Raymond Chandler, Cornell Woolrich fino a James Ellroy.

Riguardo la letteratura alta Pynchon, De Lillo, Lethem, Foster Wallace, Burroughs & Gysin, McCarthy, Borges, Bolano fra gli americani; Sandor Marai, Joseph Roth, Alberto Savinio, Giorgio Manganelli, Alberto Arbasino, C.E. Gadda, Italo Calvino, Tommaso Landolfi, Isabella Santacroce, Bernhard, Tournier, Celine per gli europei. Simenon, Buzzati, Il Terzo Poliziotto, Casa di Foglie e Il Manuale di Investigazione dove li mettiamo: alta letteratura, media o di genere, per quel che vale? Poi abbiamo i miei adorati giapponesi, i classici greci e latini, i saggi di Roberto Calasso più belli dei libri di cui disserta e i saggi filosofici, scientifici, politici: troppi nomi e purtroppo da quando scrivo a tempo pieno ho sempre meno tempo per leggere e non sai quanto mi manca, spesso mi devo accontentare dei riassunti che mi raccontano gli amici e amiche più fidate, persone che stimo immensamente, che sono un tesoro più prezioso dell'oro.


CZ: Perché scrivi?

PS: Per noia, per caso, non me lo sono mai chiesto. Cominciai a inviare microracconti ai miei amici sotto forma di messaggini via smartphone e la cosa mi ha preso la mano fino a ritrovarmi con il materiale per diversi libri: è stato un processo assolutamente aleatorio, senza un intento o un progetto preordinati. Tutte le storie che ho scritto sono derivate  dalle sensazioni che coglievo da luoghi e persone, nessun racconto è nato a tavolino, partendo da un concetto che desideravo esprimere o da una trama elaborata in separata sede. Scrittura e sviluppo sono avvenuti in simultanea, soltanto a percorso concluso allora ho potuto elaborare   in maniera "modulare" le diverse parti della storia e dunque  assemblarle  passando quindi ad analizzare il testo, facendo combaciare i dettagli similmente a un orologiaio.

Ispirazione e Ispezione devono andare di pari passo se si vuole ottenere un lavoro ben fatto.


CZ: Musica, Film, Fumetti, Serie fondamentali?

PS: Sono sempre stato attratto dai settori inusuali, sperimentali, "non–euclidei" per dirla alla Lovecraft di quanto sopra. Che sia Captain Beefheart o John Coltrane, psichedelia, rumorismo, cloud rap, black metal, elettronica o surf rock l'importante è quella marcia in più in grado di portare l'ascoltatore oltre le porte della percezione ordinaria.

Per i fumetti indico case editrici come Image, Vertigo, Dark Horse, Aftershock, Avatar Press, le quali pubblicano le cose più interessanti in ambito occidentale, senza dimenticare i classici europei come Incal di Moebius, Adèle Blanc–Sec, le prime decine di numeri di Dylan Dog e Martin Mystère: Alfredo Castelli e Tiziano Sclavi sono due autori fantastici.

Per il fumetto giapponese ritengo imprescindibili Devil Man, Lone Wolf & Cub, Vagabond, Berserk, Jojo, Eden, Blame!, MPD Psycho, Dorohedoro, Hokuto no Ken, L'immortale, Death Note, Soil, 20th Century Boy.

Film ti indicherò i registi per me più interessanti: Atom Egoyan, Alfred Hitchcock, Aki Kaurismaki, Peter Greenaway, David Lynch, Stanley Kubrick, Takeshi Kitano, Shinya Tsukamoto, Takashi Miike, Michael Haneke, i fratelli Coen, Billy Wilder, Sergio Leone, Howard Hawks, John Ford, R.W. Fassbinder… mi fermo qui.

Telefilm ne indico uno solo, Lost, nonostante la ultima stagione e mezza.

Ci tengo a precisare che ho avuto la fortuna di incontrare fin da appena adolescente una schiera di bizzarri figuri e strambe signore che mi hanno introdotto alle nicchie più creative e avanguardiste della letteratura quanto del cinema e della musica; senza quelle conoscenze fortuite avrei impiegato secoli in più per orientarmi in quei territori inesplorati. 


CZ: Dicci qualcosa sulle tue opere che nessuno sa!

PS: In ogni libro che scrivo, per amore della musica, dissemino fra le frasi piccole porzioni o parafrasi dei testi di diverse canzoni dei miei artisti preferiti. Alcuni lettori mi hanno segnalato quelle che hanno colto e ciò mi ha fatto davvero piacere.


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