Miranda Gurzo - Intervista all'autrice

 


Mondo Thule del Gruppo Telegram Lovecraft Italia intervista la scrittrice Miranda Gurzo, autrice de “Nostra Signora della Notte e altri incubi lovecraftiani”, “Necronomicon: Il libro proibito di Abdul Alhazred” nonché di diversi racconti e opere di saggistica esoterica.



MT: Sei diventata una figura importante nel panorama weird italiano e come noi condividi la passione per Howard Phillips Lovecraft. Come mai, secondo te in tutto il mondo le sue opere continuano a fare presa sul pubblico e a influenzare generazioni di artisti, a oltre cent'anni dai primi racconti del Sognatore di Providence? Nello specifico cosa ti ha spinto a immergerti nei Miti di Cthuluh?

MG: Credo che Lovecraft rimarrà con noi e con le future generazioni di lettori per molto tempo. Ha saputo creare un universo narrativo che ha catturato in pieno il senso di spaesamento dell'umanità, abituata a vivere in un mondo antropocentrico per millenni, che in un arco relativamente breve si tempo si è trovata alle prese con un universo nel quale non esistono punti di riferimento ed ogni cosa sembra avere la sua radice nel caso. Non si potrebbe immaginare un abisso più profondo che separa la vecchia teoria tolemaica dall' universo teorizzato dai fisici quantistici. Allo stesso tempo, è stato un cantore del mistero tuttora inviolato dell'universo, della bellezza perturbante degli abissi cosmici. Mi sono imbattuta per la prima volta nelle opere di Lovecraft a circa tredici anni, ed è stata una folgorazione. Per me è stato naturale immergermi nel suo mondo narrativo, perché negli anni ho fatto di tutto per conoscerlo a fondo. Lo sento parte di me. Anche il mio ultimo lavoro, Nostra Signora la Notte, nonostante sia molto personale e radicato nel mio mondo onirico, ma anche al folklore della zona in cui sono nata e vissuta, ha delle forti tinte lovecraftiane, ma non è stata una cosa pianificata, semplicemente ritenevo che fosse il collante migliore per tenere insieme i vari elementi che costituiscono l'ossatura della raccolta.


MT: Quali sono i tuoi scrittori preferiti, sia in ambito weird che nella letteratura ufficiale?

MG: Il mio primo incontro con la letteratura horror è stato con le opere di Stephen King, di cui amo ancora molto le opere scritte fino alla fine degli anni 90. È stato proprio nell'introduzione dell'antologia Scheletri di King che ho letto, per la prima volta, il nome di Lovecraft. Il fatto che King lo considerasse un suo ispiratore mi ha spinta ad avvicinarmi a lui. Non ho altri autori prediletti, ma apprezzo molto Chambers e Machen, per restare sui classici. Di recente ho apprezzato molto la raccolta di Jon Padgett, un epigono di Ligotti. Di quest'ultimo amo molto i primi racconti e l'atmosfera che riesce a creare. Anche in Italia abbiamo autori eccellenti, come Luigi Musolino, Nicola Lombardi, Ivo Torello, Eraldo Baldini. Negli anni ho letto centinaia di racconti, ultimamente preferisco quelli di autori italiani, che preservano il nostro patrimonio linguistico e culturale e le nostre atmosfere, che non hanno nulla da invidiare ad ambientazioni più "gotiche".


MT: Perché scrivi?

MG: Perché devo. La mia musa è una tiranna e pretende di essere ascoltata. Quando un'idea mi colpisce veramente, devo cercare di darle forma, di svilupparla, altrimenti mi sento come se stessi sprecando qualcosa di prezioso. 


MT: Musica, Film, Fumetti, Serie fondamentali?

MG: Direi soprattutto film. Per me Alien di Scott è un capolavoro, e apprezzo molto, fra gli altri, Carpenter, Cronenberg e Craven. Non sono invece amante dello splatter, sebbene ci siano alcuni ottimi film di questo genere, come i primi due film della saga di Hellraiser o Le colline hanno gli occhi, ma per me frattaglie e jumpscares sono solo elementi accessori, una buona pellicola deve reggersi su altro.


MT: Progetti futuri?

MG: Ho un romanzo in fase di revisione, si intitola Mezzanotte nella casa delle bambole, una storia dell'orrore sovrannaturale che non contiene elementi lovecraftiani e che spero di pubblicare entro un anno o poco più. Di recente ho avuto una collaborazione che ha portato alla stesura di un bel saggio su The King in Yellow di Chambers, dal titolo Il Mistero delle Iadi, che uscirà nei prossimi mesi. È probabile che in futuro raccoglierò tutta la mia saggistica lovecraftiana in un unico volume, e il nucleo sarà costituito da un saggio sulle fonti ispiratrici dei Miti di Cthulhu. Non è da escludere che un giorno veda la luce un nuovo volume dedicato al Necronomicon. Lovecraft lo immaginava come un libro di oltre un migliaio di pagine, quindi Abdul Alhazred deve avere ancora parecchie cose da dire, dopotutto! 

 

MT: Dicci qualcosa sulle tue opere che nessuno sa!

MG: Ve ne dico due: la prima è che uno dei miei argomenti preferiti è l'esoterismo, in particolare ho approfondito il movimento gnostico-ermetico dei primi secoli dopo Cristo, sul quale ho scritto una trilogia, dal titolo La Luce della Conoscenza, di cui per ora ho pubblicato il primo volume. La seconda è che tutte le mie opere hanno una gestione molto lunga: il mio modus operandi è quello di scrivere a perdifiato in periodi molto brevi e poi riporre tutto nel cassetto per mesi. Solo dopo diversi cicli di revisione e riscrittura riesco a dirmi soddisfatta. 




I LIBRI DI MIRANDA GURZO

Nostra Signora la Notte e altri incubi lovecraftiani

Necronomicon: Il libro proibito di Abdul Alhazred

Astonishing fantasy tales 1

La Luce della Conoscenza: Volume primo: i Vangeli Gnostici e la Scoperta del Sè



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