A.B. Lundra - Intervista all'autore
INTERVISTA ALLO SCRITTORE A.B. LUNDRA
Mondo Thule del Gruppo Telegram Lovecraft Italia intervista A.B Lundra, scrittore di numerosi libri weird arricchiti dalle eccellenti illustrazioni dell'artista Domenico Vincenzo Venezia.
MT: Buongiorno Sig. Lundra, lanciamoci subito nell'occhio del ciclone. Che cos'è il Darkl-ver?
ABL: Che cos’è il Darkl-ver? La vera domanda è: “dov’è o quand’è il Darkl-ver?”. Si tratta di un non luogo e un non tempo in cui passato e futuro coesistono, assumendo le caratteristiche di un presente incredibilmente singolare; un tempo di impossibile concezione ai comuni esseri umani. Secondo gli sgradevoli affreschi del Gogmarol, il Darkl-ver non è nient’altro che una soglia senza via di ritorno, il collegamento a un regno oscuro, saturo dei più reconditi orrori, una dimensione in cui albergano abominazioni indescrivibili e impossibili da analizzare, persino per mezzo di un approccio metafisico. Si tratta di un dominio colmo di malvagità governato dal sommo Bodbh, il sovrano senza corona. Suo figlio, Kern, è il ponte che collega questa realtà non cosmica agli infiniti ed eretici mondi della materia. Rilegate nel Darkl-ver vi sono altre entità come Alamogh l’affondato, Yosmer dei venti siderali e l’araldo Yllwak. Esplorando questo universo avrete modo di visitare un Pantheon in cui sacerdoti latranti e diaconi privi di forma adorano la dissoluzione, la morte entropica e la putrefazione in ogni aspetto. Il solo modo per raggiungerlo è discendere nel baratro arrampicandosi ai sottili filamenti della ragnatela cosmica. Le ombre dei ricordi di coloro che furono vi attendono…
MT: C'è un filo rosso che accomuna la tua opera letteraria, per tematiche, stile, estetica?
ABL: I miei racconti hanno la caratteristica di essere strettamente legati tra loro, ma questo non proibisce di leggerli singolarmente. Al momento ho suddiviso le opere in tre cicli ben definiti, ma quest’ultimi sono connessi tra loro e racchiusi in un universo letterario unico. I luoghi in cui ambiento i miei scritti sono la Liguria, la Provenza, la Lunigiana, Il Basso Piemonte e le Alpi Occitane. Talvolta è possibile imbattersi in ambientazioni come il New England o il Regno Unito, ma sono casi molto rari. Principalmente amo parlare dei luoghi che meglio conosco, in modo da imprimere tra le righe la loro essenza nascosta e il significato che queste terre assumono agli occhi degli autoctoni. Personalmente prediligo le atmosfere cupe, i luoghi sperduti e le città morenti. Avendo vissuto gran parte della mia vita sui monti liguri e nelle vallate, ho assimilato una visione e una percezione di ciò che mi circonda difficile da spiegare, ma che inevitabilmente rende i miei scritti decisamente riconoscibili.
MT: Quali sono i tuoi scrittori preferiti, sia in ambito weird che nella letteratura ufficiale?
ABL: Parlando del panorama weird posso annoverare: il celeberrimo H.P. Lovecraft, Clarck Ashton Smith e le sue narrazioni colme di colori esotici, Christian Sartirana che in quanto ad ambientazioni lo sento molto affine ai miei scritti, Jonas Lie da una Norvegia di altri tempi e molti altri ancora.
Per quanto riguarda i grandi classici: Edgar Allan Poe, J.R.R. Tolkien, Arthur Machen, Guy de Maupassant, Lord Dunsany, H.G. Wells, Bram Stoker, Anatole France e Murakami.
MT: Perché scrivi?
ABL: Inizialmente la scrittura era un modo per esorcizzare gli orrori della quotidianità. Ho mosso i miei primi passi scrivendo una serie di esperienze oniriche tramutate in racconti che non necessariamente trovavano una conclusione. Nel corso degli anni ho sviluppato una vera e propria passione per questa forma d’arte e ho compreso il suo potenziale. Ciò che mi è sempre piaciuto della scrittura è la possibilità di creare mondi e realtà sorte dalla mia immaginazione. La mia produzione letteraria è mossa dal più sincero desiderio di intrappolare su carta determinate entità e forze che non potrei afferrare in altro modo. Il passo più difficile è stato quello di trovare il coraggio di condividere le mie follie con il mondo intero, ma una volta superato questo scoglio non sono più riuscito a smettere creare e promuovere ciò in cui credo. L’arte non è altro che un atto di fede verso noi stessi.
MT: Sei un appassionato di musica, libri, fumetti, cinema, serial? Cosa consiglieresti?
ABL: I miei gusti musicali possono essere riassunti in quattro generi: Musica classica, Musica del periodo Napoleonico, swing e il folk. Apprezzo il rock, alcune frange del metal e il dark ambient.
I miei film preferiti sono:
La trilogia del Signore degli Anelli, La Cosa, Il seme della follia, L'uomo senza sonno, Le ali della libertà, The mist e la trilogia di Unbreakable.
Non sono un gran lettore di fumetti, ma ho apprezzato molto la serie su "30 giorni di buio_, i manga lovecraftiani di Gō Tanabe, la saga di Full Metal Alchemist e alcune opere ispirare a Dark Souls e Bloodborne.
Le serie TV che ho più apprezzato sono: Fargo, L'uomo nell'alto castello, The outsider e per inserire una nota di inaspettata comicità menziono anche The office.
MT: Quali sono le realtà italiane, collettivi o singoli autori, con cui senti più affinità?
ABL: Il panorama italiano ha molto da offrire. È come un sottobosco: per trovare qualcosa è necessario smuovere il fogliame che occulta una vera e propria infinità di autori e progetti molto interessanti. Tra gli scrittori e i progetti collettivi potrei consigliare Christian Sartirana, Carlo Marasciulio, Saverio Calibano, Maddalena Marcarini, Andrea Beatrice, Ray Hermanni Lewis, Weirdbreed Italia, Strani Æoni, Zombiereaders e Airid Lèo. Non risultano mai scontati e ognuno di loro ha molto da raccontare. Gli elementi che valorizzo di più sono la sincerità e la capacità di narrare storie ed elementi con cui gli scrittori hanno un forte legame.
MT: Cos'ha di speciale il genere Weird, secondo te?
ABL: Il genere weird è una vera e propria miniera colma di ricchezze. Si tratta di un universo sconfinato, colmo delle più mirabolanti idee che non aspettano altro di essere portate alla luce. In questa frangia della letteratura è possibile dare vita ai pensieri più stravaganti e insoliti, senza mai perdersi nella banalità. Il weird per me significa libertà: un fattore cruciale e un elemento impagabile che ci permette di esplorare mondi e sfere dell’essere che altrimenti risulterebbero irraggiungibili. Amo dare spazio alla follia. Allo stesso tempo provo una grande soddisfazione nel rievocare gli anni ’90, un decennio che ho vissuto come un osservatore esterno, con gli occhi di un bambino. Ricordo quel periodo sotto una luce molto diversa da quella che sono abituato a vedere adesso e anche i dettagli più scontati trasudavano un mistero che è rimasto impresso nella mia anima. Quale genere letterario potrebbe racchiudere meglio questo guazzabuglio di assurde emozioni? Penso che voi tutti conosciate la risposta…
MT: Dicci qualcosa sulle tue opere che nessuno sa!
ABL: Arrivati a questo punto, mi sento in dovere di fare alcune anticipazioni. Durante il periodo estivo, pubblicherò una serie di nuove edizioni illustrate da Vincenzo Domenico Venezia. Si tratta di un grosso progetto di innovazione delle mie opere singole che verranno riproposte in una serie di formati tascabili (11x16). Si tratta di un grosso investimento, ma sono certo che ne varrà la pena. I titoli interessati saranno: “Orrore e deformità a La Corte”, “Il lamento del vento”, “Richiamo abissale”, “Dal profondo vuoto”, “L’infiltrato” (un racconto inedito) e “Darkl-ver”. I volumi verranno curati da Stefano Alcamo e Stefano Stoppa, i miei collaboratori. Le pubblicazioni avranno inizio nel mese di giugno. Rimanete sintonizzati!
Concludo con un ringraziamento speciale a Mondo Thule del Gruppo Telegram Lovecraft Italia e Paolo Sista per aver reso possibile questa magnifica intervista.
Un caloroso saluto dal Darkl-ver…
I Libri di A.B. Lundra
Bellissima intervista 💕 molto interessante e complimenti sia a Strani Æoni che a Lundra, autori immancabili nel panorama weird italiano 👀
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