Recensione - La Coda delle Lucertole

La Coda delle Lucertole di Alice Cervia 

Recensione di Mondo Thule 

Solitamente per il nostro blog non accettiamo di fare recensione di libri: in quanto microeditori, fatichiamo già troppo a fare conoscere le nostre pubblicazioni; in quanto scrittori e curatori, se un libro non ci piace abbiamo troppo sentire comune con chi si è impegnato a dare tutto sé stesso in un'opera artistica per recensirla male. Le eccezioni sono il sale delle vita e talvolta capita, analogamente al proverbiale fulmine a ciel sereno, che durante un pomeriggio di fine maggio in verità più nuvoloso che terso, ti arrivi un libro inviato da una autrice esordiente, una autrice che non si conosce di persona ma con la quale ci si era scambiato qualche like sulle piattaforme di comunicazione interattiva (sarebbero i social, scritto in forma piana e non aulica).

Ho accettato di buon grado, onorato a dire il vero, ma anche preoccupato di come non apparire sgarbato in caso di probabile parere negativo, conseguente declinare la recensione e finire ringraziando sentitamente dacché noblesse oblige. Diciamoci la verità, che si tratti di editoria grande o microscopica, buona parte dei libri pubblicati pur se formalmente dignitosi hanno ben poco di entusiasmante.

Dunque (non si dovrebbe mai iniziare un periodo con “dunque”, ci insegnò la maestra in quinta elementare, spiegandoci una poesia che facendo eccezione alla regola incominciava proprio col suddetto “dunque”) iniziai la lettura già rassegnato, quando un caffè e due caramelle balsamiche dopo avevo già passato la prima metà di questo racconto lungo o romanzo breve, mai voluto imparare la differenza (mi scusi, signora maestra); terminata la cena, di nuovo a leggere giungendo alla conclusione. 

La storia mi aveva coinvolto, la protagonista mi aveva convinto, la scrittura era chiara ma già con un sua cifra personale (Quale? Leggete con attenzione e lo scoprirete: il libro non è un medium di cui fruire in sottofondo, dona molto ma richiede a sua volta un impegno), l'intreccio colmo di colpi di scena inaspettati e, aspetto più importante, ti faceva sfogliare una pagina dopo l'altra con naturalezza. 

È una storia perfetta, questa “La coda delle lucertole”? No, una decina di pagine in più avrebbero aiutato a delineare ancora meglio le sottotrame, a fare apparire meno bruschi i passaggi apparentemente inspiegabili e lo stesso preambolo al finale (tranquilli, qua siamo di fronte a uno dei rari casi in cui l'autrice non bara: tutto viene chiarito, virtù assai rara di questi tempi), ma indubbiamente questo racconto lungo o romanzo breve ha numerosi pregi oggettivi e a livello soggettivo è stata una lettura appassionante, sorprendente, che mi è rimasta impressa e mi ha fatto venire voglia di leggere quanto prima nuove pagine dell'autrice e nuove avventure di Vincenzina, se deciderà di portare avanti le vicende di questa… investigatrice atipica, non aggiungiamo altro perché sarebbe un delitto spifferare ciò che scoprirete voi lettori.

Se siete arrivati fin qua, forse vi starete lamentando: «Va bene, ma di che parla ‘sto libro?» 

Avete ragione, mi sono dilungato troppo. “La coda delle lucertole” è una storia weird ma non pensiate agli orrori cosmici lovecraftiani, questo è un racconto gotico contemporaneo a tinte noir, non scevro da riflessioni su quei casi della vita propri di una letteratura matura; riflessioni tuttavia mai stucchevoli o banali, anzi importanti per approfondire il vissuto dei protagonisti.

A questo punto sono io che mi trovo a fare una richiesta alla scrittrice Alice Cervia, ovverosia di cimentarsi un giorno con un noir o un giallo ortodosso, privo di elementi soprannaturali, perché sono davvero curioso di cosa potrebbe escogitare; ca va sans dire che altre inchieste nel regno dell'occulto sono bene accette, assai bene accette.


Il Libro:

La coda delle lucertole 


L'autrice: 

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Commenti

  1. 1 racconto da scrittrice , interessante nuovo e perche' no...anche da mettere in scena a teatro, mentre lo leggevo mi passavano davanti le varie scene con vividi colori! Lo suggerirei a giovani e meno giovani, c' e ' molto.

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