Recensione - Barbara Guarnieri

Le antologie di Barbara Guarnieri 

Recensione di Mauro Palazzi e Mondo Thule 

Mauro Palazzi e Mondo Thule del Gruppo Telegram Lovecraft Italia recensiscono le due raccolte di racconti firmate da Barbara Guarnieri: “Racconti onirici” (Ivvi) e “Visioni lucide”(Montag).


VISIONI LUCIDE

Recensione di Mauro Palazzi:

Esistono racconti che narrano, esistono poi racconti che inglobano in sé, questa raccolta è forgiata da questo secondo postulato. Ci si deve addentrare, volendolo, nell’antro lasciato socchiuso dalle narrazioni di Barbara che, solo all’apparenza sono semplici, lineari, filanti come una canoa su placide acque; niente di più sbagliato. Questa antologia della brava scrittrice lodigiana, ma abitante a Pavia, raccoglie alcuni racconti di diverso genere, narra la quarta di copertina e mai, come in questo caso, riesco a coglierne le sfumature. Certo la scrittura è fluente, delinea situazioni, personaggi, luoghi in modo diretto e immediato ma, appena inizi a “metterti comodo”, ti capita di sentirti accanto a questo o quel personaggio, ne rammenti il percorso, ne intuisci i pensieri (illuso che sono) per poi essere trafitto dalla lama del colpo ad effetto che, attenzione, non è volutamente stravagante o foriero di sorrisetti di sufficienza (ah, voleva dire quello? Ah ok, adesso ho capito…), no, tutt’altro, lascia l’amaro sapore della sconfitta, in bocca. Per me è stato dirimente voler continuare, avrei volentieri lanciato questo volume giù dalla finestra del quinto piano, ma vivo in un piano rialzato, tanto era lo scoramento dopo alcune letture, ripeto a me stesso: non te l’aspettavi, vero? E non mi rispondo, la mia mente gira, gira e non accetta. 

Alcuni dei racconti: Ricordi? è l' essenza stessa dell’oblio, lasciarsi cadere in un pozzo di dimenticanze che, al contrario di Alda Merini, non è prodigio, qui, è desolazione opprimente. Ombra, atavica paura del buio e di quello che ci nasconde. Memorie di un moribondo che trancia di netto un rapporto che credevamo indissolubilmente legato alle ancestrali necessità di ogni specie, come L’ombra che fugge. E poi Una uscita al bar dove sono rimasto stranito e disfatto dal finale, e altri ancora. Ma, per ultimi, ho tenuto i due che preferisco: Giunture e Liquirizia. Il primo è l’esatta estrinsecazione di un mio motto: “l’anormalità ci va stretta”, l’alienazione dall’anormalità descritta come immagini illuminate da un neon di luce bianca e fredda, fino a quando non sapremo di non poter essere altro che “dentro” a questa rigida catena di montaggio senza poterne uscire, senza lamenti possibili, senza altri lidi a cui approdare; e l’altro (basta spoiler) nel quale la fine è principio, forse, novella ventura o “fine vita mai” se mai è davvero un concetto di eternità, l’essere soli e il non sapere di esistere realmente, almeno per qualcuno


RACCONTI ONIRICI 

Recensione di Mondo Thule:

Scrittura feroce, quella della Guarnieri. Non perché grossolana beninteso, al contrario è assai sottile, precisa, come un ago inavvertito che punge dove fa più male. 

È una scrittura che non si adagia sugli stereotipi dell'horror, del weird o del realismo magico ma che anzi fa tesoro della differenza di prospettiva che il femminile fornisce.

Nei suoi racconti non ci imbattiamo nella solita scurrilità che molti autori scambiano per originalità e trasgressione.

La cattiveria che certi personaggi infliggono trasuda un male tutto particolare, colpisce il punto di rottura come il più inafferrabile dei guastatori.

I mostri che piombano su di noi senza preavviso né motivo assomigliano più alle disgrazie della vita, come esse sono inevitabili e lasciano intravedere una indifferenza cosmica ben più raggelante delle orde di teschi e fiamme in fondo un po' patetici.

Più di tutto, almeno per me, i racconti della Guarnieri mostrano la crepa nello specchio, il minuscolo difetto nella pietra preziosa, la falsità della messa in scena: sotto la maschera di affabilità e buoni sentimenti che indossiamo tutti i giorni, si nasconde il vero sé e la visione non è piacevole. 

La lettura delle sue storie invece lo è eccome, perché i buoni libri non solo avvincono ma suscitano in noi una serie di dubbi e riflessioni che ci accompagneranno nel tempo a nostra disposizione.


I Libri:

Racconti onirici

Visioni lucide


Presso Colomò Editore 

L'Amaro in Bocca 

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