Aeonica - Ancora nessuna guardia imperiale del lago
AEONICA
I RACCONTI DEL BLOG 4
ANCORA NESSUNA GUARDIA IMPERIALE DEL LAGO
di Davide Russo
La bestia del lago non si era ancora trovata. Innumerevoli reti avevano scandagliato per niente. I pescatori della zona parlavano di un luccio di otto metri, antico come il lago. Aveva tirato giù alcune barche, che si erano avventurate al lago la notte. Progenie di streghe provenienti dalle borgate sulle montagne, sgravata lì dentro alle acque lacustri, della stessa sostanza del Padre Diavolo, poi era cresciuta a dismisura e si era unita alla mostruosità primigenia delle profondità. Le imbarcazioni venivano santificate contro di lei, perché i mariti tornassero vivi tra le braccia delle mogli e dei figli. Vecchi marinai francesi, incuranti delle paure dei loro sottoposti italiani, si era gettati alla sua ricerca, a bordo di una piccola nave da guerra, ai tempi di Napoleone. Il vino, la salsedine, le grida d'incitamento gettate al vento: volevano emulare i loro nonni, corsari delle Antille contro gli spagnoli sotto il grande Olonese. Il capitano aveva dichiarato la morte a quella bestia. Chi l’avrebbe presa sarebbe nominato Guardia Imperiale del Lago, aveva proclamato il Governatore. Nessun risultato, se non la distruzione dell’equipaggio. Quella bestia era risultata avere anche lunghi tentacoli con cui li aveva tirati sotto. Era intelligente. Di sicuro, vi era solo l'odore fetido di alghe maleodoranti e pesce fetido che lasciava per ore dopo il suo passaggio, assieme ai relitti delle barche affondate. I cormorani e i gabbiani sapevano cosa seguire o da cosa stare lontani. E non vi era ancora nessuna Guardia Imperiale del Lago.
©Davide Russo
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