Recensione - Classified: Locus 13
CLASSIFIED: LOCUS 13
di Michele Sette
Recensione di Flavio Deri
[…] Cos’è la normalità? Quella cosa che rende un avvenimento statisticamente più comune o testimoniato da più soggetti? O ciò che è la norma secondo le leggi e le regole che conosciamo? Cosa ti fa dire: Questo non è normale? Beh, io non me lo chiedo più da anni. Per me è tutto normale e tutto impossibile, allo stesso tempo. […]
La trama di Classified: Locus 13 è un avvincente intreccio tra sovrannaturale, introspezione psicologica e thriller investigativo.
Il protagonista è Carmine Grieves, un agente della Corporatio. Tale compagnia gli assegna un incarico che lo condurrà nel misterioso "Locus Tredici": una struttura intrisa di anomalie e spazi non euclidei. Grieves, segnato dalla perdita della figlia e da un passato di alcolismo, dovrà affrontare entità sovrannaturali, specchi criptici e creature enigmatiche; il tutto intrecciato a tematiche psicologiche che mettono in discussione identità e percezione della realtà.
La storia alterna fasi investigative e momenti riflessivi, che portano a un crescendo di tensione. I colpi di scena sono ben distribuiti, creando un continuo senso di mistero e di scoperta, ma senza mai svelare troppo prematuramente. Il finale, pur coerente con le premesse narrative, lascia aperte alcune domande, permettendo al lettore di riflettere e speculare su ciò che è accaduto realmente e su ciò che potrebbe accadere.
Lo stile di Michele Sette è vivace, diretto e immersivo. L'autore utilizza un linguaggio contemporaneo, che rende i dialoghi realistici e coinvolgenti. L'umorismo e i pensieri ironici del protagonista aggiungono un tocco umano e leggero, bilanciando i momenti di alta tensione.
L'uso di descrizioni dettagliate, soprattutto per gli ambienti e le anomalie del Locus, è un punto di forza, in grado di evocare un'atmosfera suggestiva e inquietante; tuttavia, in alcune parti, potrebbero risultare ridondanti e rallentare leggermente il ritmo della narrazione.
Come già anticipato, il finale è un interessante mix di chiusura narrativa e apertura tematica. Grieves supera alcune delle sue paure e mostra una crescita personale significativa, ma i misteri del Locus e le implicazioni del suo incarico restano parzialmente irrisolti. Questa scelta può essere considerata sia un pregio che un difetto: da un lato, stimola la curiosità del lettore; dall'altro, potrebbe lasciare insoddisfatti coloro che desiderano una conclusione più definitiva. Personalmente l’ho trovata gradevole così.
L'autore crea un mondo credibile e affascinante, dove realtà e sovrannaturale si fondono in maniera coerente. Gli spazi liminali e le anomalie sono descritti con cognizione di causa.
Il Protagonista è un personaggio complesso, con un passato ben costruito che arricchisce la trama e permette al lettore di empatizzare con lui.
La riflessione sulla follia, l'identità e il superamento dei propri limiti rende il romanzo non solo un thriller, ma anche un'esperienza introspettiva.
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