Recensione - Vortice Gwerk

VORTICE GWERK
di Fabio Cardetta

Recensione di Paolo Sista 


Conobbi l'autore, Fabio Cardetta, per tramite della sua ottima pagina Instagram: Kamera Obskura. Tale profilo è incentrato sulle figure degli irregolari del panorama artistico e letterario e, com'è ovvio, entrammo subito in sintonia.
Pertanto, non appena l'autore pubblicò il suo libro, Vortice Gwerk, lo acquistai con grandi aspettative. Sciuperò la suspense ma vi svelo che dette aspettative sono state mantenute.
La storia ivi narrata è una sorta di biografia del pittore slovacco Edmund Gwerk, ma non pensiate a un pedante studio rivolto agli addetti ai lavori. La narrazione, chiara e avvincente, analizza tanto gli episodi chiave della vita dell'artista quanto il suo animo, il suo sentire, intrecciando nel contempo le vicende personali del Gwerk con le tragedie che lacerarono l'Europa a cavallo delle due guerre.
Le singolari vicissitudini di questo pittore "polifemico", data la perdita di un occhio quand'era bambino, delineano non soltanto lo spirito del suo tempo ma forniscono una mappa tutt'ora attuale delle mille contraddizioni dell'epoca presente.
Conosciamo, quindi, un uomo indurito verso il prossimo dalle sventure famigliari subite, fino a quando l'incontro fortuito con una professoressa ebrea gli insegnerà l'amore; un militante politico fortemente legato alla propria terra e, tuttavia, portato alla rivoluzione internazionalista dei comunisti, con i quali intratterrà sempre un rapporto di amore-odio: amore per l'ideale, disprezzo per i suoi esponenti ufficiali; l'apparente rivalità col connazionale Anton Jasusch, artista affermato e riconosciuto dalla critica; la cifra stilistica dapprima materialista e via via sempre più vicina a un misticismo panteista. 
Sono proprio queste irrequietezze a rendere paradigmatica la figura di Edmund Gwerk e Cardetta è riuscito nell'impresa di comunicare con la parola l'impeto e la riflessione, la vividezza e i tormenti, di questo artista irriducibilmente novecentesco, slovacco, europeo e purtuttavia universale.
Considero questo libro un importante tassello in quel mosaico letterario che non è pienamente ascrivibile né alla cosiddetta "Alta Letteratura", in quanto non ancora ammessa al Salotto Buono, né si accontenta di essere semplice letteratura di intrattenimento, sia essa narrativa mainstream o una nicchia del Salotto Cattivo – weird, sci-fi, giallo e noir –, dacché troppo sperimentale e/o affamata di cultura forse minore ma certamente lontane dai sottoscala di serie b o trash.
È proprio su questo sentiero che anche noi, come Strani Aeoni - Lovecraft Italia - Colomò Editore ci siamo indirizzati e speriamo di accompagnarci a un numero crescente di libri, di autori e di case editrici affini, come i soggetti coinvolti in questo Vortice Gwerk.


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