L'Eternauta - Recensione

L’ETERNAUTA (Serie Netflix)
Recensione di Paolo Possanzini 


Su Netflix è arrivata, a fine aprile, la serie argentina che adatta l’omonima opera sceneggiata da Héctor Oesterheld e disegnata da Francisco Solano López. Scritta negli anni 50 del secolo scorso, vide un proseguimento sul finire degli anni sessanta, questa volta con i disegni di Alberto Breccia.
Bruno Stagnaro, regista, ci ha regalato un adattamento modernizzato, con una prima stagione da sei episodi che si prende delle libertà rispetto all’opera originaria ma che, comunque, non intaccano il fascino e la poesia dell'opera originale. La trasposizione filmica non ha, al momento, l’elemento metanarrativo del fumetto – presente fin dalle prime pagine – e nel suo ritmo allungato aggiunge nuovi personaggi, non sempre ben scritti, come Omar – il quale, al pari dello spettatore, entra nelle vite di Juan Salvo e dei suoi amici –.
L’Eternauta è la storia di un’invasione aliena che inizia in maniera silenziosa, attraverso quella che in un primo momento appare come una semplice nevicata. Essa inizia a ricoprire le strade di Buenos Aires, mentre un gruppo di amici – tra cui Juan Salvo, il protagonista principale, qui con il volto del celebre e ottimo Ricardo Darín – trascorre una tranquilla serata a giocare a carte. Ben presto, la verità sulla neve viene svelata: essa è letale al solo contatto. È proprio in questa Buenos Aires spettrale e desolata – resa ottimamente dalla fotografia – che Juan si dovrà avventurare, protetto dal tocco mortale dei fiocchi grazie a una tuta improvvisata, alla ricerca della moglie e della figlia, facendo nel contempo fronte alla doppia minaccia rappresentata dagli altri sopravvissuti – ora disposti a tutto, pur di salvarsi, anche privare altre di persone di quanto posseggono – e da esseri alieni con le fattezze di scarafaggi giganti.
L’atmosfera cupa e angosciante dell’opera viene resa perfettamente, in questa storia di assedio da parte di pericoli diversi e sempre in agguato. La scelta di Stagnaro di attualizzare l’opera risulta vincente: il messaggio fortemente politico di Oesterheld, con i suoi personaggi che non sono supereroi ma .uomini comuni, può essere applicato a qualsiasi epoca in cui k totalitarismi si affacciano a sconvolgere le nostre vite.
La serie non arriva agli alti livelli dell’opera di partenza e Stagnaro ne è consapevole ma, pur con difetti nel ritmo e nella scrittura, è senza dubbio più che apprezzabile e il finale di questa prima stagione ci lascia con la certezza di una seconda, che senza dubbio sarà ancora più appassionante e coinvolgente.


I FUMETTI

(edizione completa Oesterheld & Solano Lopez)

(edizione completa Oesterheld & Breccia)






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