Recensione - L'origine del due
L'ORIGINE DEL DUE
di Arianna Cislacchi
Recensione di Paolo Possanzini e Paolo Sista
LA STORIA
Arianna Cislacchi pubblica, per Augh! Edizioni, un’affascinante rivisitazione in chiave moderna del mito di Scilla e Cariddi. L’elemento marino, che da sempre accompagna la figura mitologica, è fin dalle prime righe centrale nella genesi della riscrittura di Cislacchi.
La vita della protagonista è segnata da eventi tragici, come ci spiega la voce narrante che accompagna l’inizio della narrazione. Nell’antefatto, assistiamo la protagonista riuscire a salvarsi da un destino segnato da forze a lei ostili:
Lo scavo psicologico è senza dubbio tra i punti forti della scrittura di Cislacchi, che unisce a un sincero amore per la mitologia classica greca.
La nostra protagonista, una giovane Scilla all’oscuro del suo passato, vive sullo Zancle e apparentemente è una ragazza come tante, con la passione per il nuoto e l’elemento acquatico in tutte le sue forme. Dopo essere scampata a una fine prematura, la ragazza viene accolta da una misteriosa donna, che la adotta come una figlia.
Successivamente, Scilla ha un incontro con un ragazzo poco più grande di lei, il cui nome è Glauco ed è una divinità marina figlio di Poseidone, il cui corpo termina con una coda di pesce. Egli le narra la propria trasformazione da umile pescatore a essere metà uomo e metà pesce, in seguito all’ingerimento di un’erba magica. Glauco tenta di sedurre la giovane Scilla, la quale al contrario non prova nessuna attrazione per il dio e fugge.
I temi della connessione tra due individui afflitti da sofferenze comuni e della perdita sono qui analizzati sotto una lente che rende al meglio la travagliata psiche, tanto di Scilla che di Glauco: due personaggi che condividono un fato comune, segnato dall’intervento di forze maggiori a loro ostili.
Il numero due è l’elemento chiave su cui è intessuta tutta la narrazione: il destino della giovane Scilla che, come nel mito di partenza, troverà l’altro uno che la completerà in Cariddi, anche lei vittima di una punizione.
LA NARRAZIONE
Tra i pregi della novella, va certamente annoverato lo stile di scrittura dell'autrice: estremamente ricercato, ricco e pittorico, che rende L'origine del due un libro denso, intenso, da assaporare piano piano.
Tra i pochissimi difetti, vi è il cambio di registro fra l'elemento mitologico e quello quotidiano, che, a volte, risulta un poco brusco.
Infine, data la forte tensione emotiva che la scrittrice riesce a trasmettere pienamente al lettore, avremmo gradito qualche pagina in più, così da approfondire ulteriormente i trascorsi della protagonista,
Una novella che consigliamo, sia per l'originalità stilistica – lontana dall'eccesso di semplificazione che, purtroppo, si legge sempre più spesso anche nelle pubblicazioni rivolte a un pubblico adulto – quanto tematica – la proposta di un weird che si rifà alla mitologia mediterranea e la riattualizza per discutere, senza retorica, delle problematiche attuali –.
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