Aeonica - Spazio liminale

AEONICA
I RACCONTI DEL BLOG 3.1

SPAZIO LIMINALE
di Fernando Lem

Li sentivo litigare nell’altra camera. I miei fratelli erano andati a caccia. Era mattina presto e il vento gelido di fine ottobre mi aveva paralizzato un poco le gambe. Forse erano le urla di quei due adulti che riempivano la stanza a far vibrare tutto intorno a me. Discutevano spesso, di notte e e di giorno. Che ridicola vita fatta di possesso, di rinfacci e di rimpianti. Però, forse, questa volta era diverso. Sentivo minacce incalzare. Entrambi erano furibondi. Lui era rincasato tardi dall’amante, o forse era stata lei. Fatto sta che le urla erano veramente alte ed acute. Mi feci strada tra le ridicole ed esagerate ragnatele, tra i gadget vari della festa di Halloween, e raggiunsi la porta. I due si minacciavano vicini vicini con coltelli alla mano: non fosse stato per le urla, sarebbe sembrato un balletto. 
Mi mostrai e loro, alla mia vista, per divincolarsi dalla reciproca presa si contorsero violentemente. La paura li fece agitare ed essi si pugnalarono a morte, alla ricerca di un varco di fuga l'uno nell’altro. 
Che cosa ridicola, l’umano. Almeno, ora regna il silenzio. 
Che cosa interessante: quelle fessure rubino traboccavano. Decisi di deporvi le mie uova, ormai prossime allo schiudersi, e di sigillare il tutto con più fili di ragnatela. Lì sarebbero state al caldo. 
I miei fratelli, tornati dalla caccia con scarso bottino, si divertirono anch’essi a ispezionare quei corpi infine muti. Ora avevamo i nostri caldi falò per Samhain, il nostro tempo e spazio liminale, la soglia per la nostra sopravvivenza e per la progenie.


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