Aeonica - La definizione di noi

AEONICA
I RACCONTI DEL BLOG 3.4

La definizione di noi (Semplificazioni 1.1)
di Matteo Zanoni

«È facile andare agli estremi, difficile restare fermi nel mezzo.» 
- Ezra Pound. 

Tu ti sei recato alle estremità della Terra e mentre eri alle estremità della Terra, lì ti trovavi. Io mi sono recato alle estremità della Terra e sono sempre stato fermo qui. Questa è la differenza primaria fra noi, neppure una differenza somma ma una differenza totale, assoluta, tu in fusione con le estremità del pianeta - una per una, di quelle estremità - ed io marmoreo, qui. Nonostante abbiamo visto le stesse estremità, una per una. A questo ci obbliga questa nostra esistenza. O meglio, io, perché marmoreo, lo definisco un obbligo - mentre per te è una scelta. Tutt’al più una corrente. Tu ed io, legati e divisi da questa opportunità che tu hai colto e io no - tu hai smesso di fare domande sul come e sul dopo, mentre io come il marmo mi ci sono invischiato per tutta la vita, come le vene del marmo, sciolte l’una nell’altra, in disegni pazzeschi, in illusioni stentoree, mentre tu - con disinvoltura eri lì - semplicemente - estremità per estremità, sempre presente. Hai usato tutte le armi per convincermi a non sprecare questa occasione di lucidità e di scoperta, senza scoprire nulla tranne l’ironia - e non tanto perché io ne fossi maestro e tu discepolo quanto per una sorta di rispetto. E l’ironia più assassina nel tutto è che tu non hai mai riso di me mentre io non ho fatto altro che ridere di te. Come il marmo può ridere di un’onda dell’oceano. Ridicolo in quanto ride, risibile in quanto patetico. E non ho ancora smesso di farmi domande. Io sono il marmo della morte. Tu sei l’onda del cambiamento. Nessuno dei due ha avuto riposte, ma tu non le hai cercate - io vi sono impazzito come un cretino. La definizione di noi è tutta qua.


Art by Matteo Zanoni 
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