Franco Forte - Intervista al direttore
INTERVISTA AL DIRETTORE FRANCO FORTE
Il Gruppo Telegram "Lovecraft Italia" intervista Franco Forte. Scrittore bestseller, Franco è il direttore del comparto Mondadori dedicato a Urania, Il Giallo e Segretissimo: le tre collane di maggior successo nel panorama editoriale nostrano, che da decenni accompagnano i lettori di tutta Italia nel punto d'incontro fra intrattenimento popolare e riflessione sulla società nella quale viviamo. Inoltre, Franco Forte è editor per gli Oscar Mondadori e sceneggiatore di fiction.
LI: Ciao, Franco, lanciamoci subito nell'occhio del ciclone: quale fine ti sei prefisso, in veste di direttore di Urania, Il Giallo e Segretissimo?
FF: Sempre e solo uno, quello che accomuna tutti i direttori di collane o editor editoriali: far divertire il pubblico. Le nostre collane sono a periodicità mensile, e questo ci consente di seguire con una certa velocità i gusti dei lettori, per cercare di andare loro incontro, per quanto a certi livelli di vendita e diffusione non sia facile accontentare tutti.
LI: Come ti spieghi il continuo interesse del pubblico per le storie di fantascienza, spionaggio, investigazione e, più in generale, fantasy, horror e weird: generi, questi ultimi, non nuovi nella collana Urania? Quali corde toccano nell'animo dei lettori?
FF: La narrativa di genere, ambito in cui farei ricadere tutti i riferimenti che fai, è per sua natura popolare, diretta all’intrattenimento, e dunque ha una funzione fondamentale in ambito letterario: dare ai lettori quei momenti di svago ed “evasione” di cui tutti abbiamo bisogno per un momento di distacco dalle questioni di tutti i giorni, del mondo reale che ci circonda. Dopodiché, ciascuno sceglie il suo tipo di svago: chi più verso la fantascienza, chi più verso l’horror o il weird, chi più verso il fantasy. Questione di gusti personali.
LI: Come hai iniziato la tua carriera di scrittore e di direttore editoriale? Quali sono state le sfide maggiori? Raccontaci il tuo percorso!
FF: Ho iniziato a scrivere fin da ragazzo, poi dopo l’università (ingegneria elettronica) e aver lavorato come ingegnere per sei mesi, ho cercato in tutti i modi di farne una professione, e per mia fortuna ci sono riuscito. Nell’editoria ci sono entrato pian piano, in parallelo all’attività di scrittore, prima come valutatore di testi dall’inglese, poi come collaboratore editoriale, infine come editor, quando ho sostituito il grande Sergio Altieri alla guida delle collane storiche Mondadori. Insomma, diciamo che ho fatto la gavetta e ho scalato pian piano la piramide.
LI: Cosa consiglieresti a un aspirante scrittore? Date le recenti possibilità offerte dal self-publishing, cosa consiglieresti a un aspirante editore?
In generale, per approcciarsi al mondo della scrittura e dell'editoria bastano l'istinto e il talento? È, invece, preferibile seguire un percorso accademico, svolgere un apprendistato professionale o, quantomeno, affidarsi a un agente/editor esperto?
FF: Le tue domande meriterebbero pagine e pagine di approfondimento, difficile rispondere in poche righe. Quello che posso dire è che se si ha il 100% di talento tutto viene facile, altrimenti bisogna impegnarsi, studiare, sperimentare, mettersi a confronto con altri autori, provare a ottenere riscontri da chi ne capisce di più. Pensare di scrivere di getto e avere già tra le mani qualcosa di pubblicabile oggi mi pare difficile, per cui sarebbe meglio cercare un parere professionale (da un editor o da una agenzia letteraria), per migliorarsi e cercare di comprendere tutte le dinamiche non solo della scrittura, ma anche del mondo editoriale.
LI: Come selezioni i testi per la pubblicazione, siano essi di autori italiani o stranieri, siano essi destinati a romanzi o antologie?
FF: Attraverso l’esame continuo delle proposte che arrivano dalle agenzie letterarie, nazionali e internazionali, e poi grazie ad alcuni premi letterari a partecipazione gratuita organizzati proprio a questo scopo, come il Premio Tedeschi per il Giallo Mondadori, il Premio Urania per Urania e il Premio Altieri per Segretissimo. Abbiamo anche dei premi per racconti, per cominciare a selezionare autori esordienti attraverso la formula più accessibile del racconto: il Premio Urania Short per Urania e il Premio Di Marino per Segretissimo. Partecipare è il modo più semplice per farsi leggere e valutare in tempi brevi e, se si vince, essere messi sotto contratto da Mondadori.
LI: Conosciamoci meglio. Quali sono i tuoi scrittori preferiti, sia in ambito fantastico che ufficiale?
FF: Due su tutti, che ben rappresentano tutti i generi letterari: Italo Calvino e Fedor Dostoevskij. Due talenti assoluti, il primo che è stato, come me, anche editor (di Einaudi).
LI: E riguardo a musica, cinema, fumetti, serial: cosa consigli ai nostri lettori?
FF: Ognuno ha i suoi gusti, io più che consigliare posso dire cosa mi piace. Per la musica un po’ di tutto, da grande appassionato ed ex (in piccolo) chitarrista, ascolto qualsiasi cosa e mi appassiono o allontano da ogni singolo brano indipendentemente dal genere a cui appartiene. Per il cinema prediligo la science fiction, per i fumetti dalla Marvel alle serie Bonelli.
LI: Come vedi la situazione del Fantastico italiano (termine capestro per scifi, fantasy, horror, weird, noir, giallo)? Siamo in una fase di stagnazione o di fermento? Siamo destinati a essere "ciclisti gregari" – citando Paolo Conte – oppure abbiamo le carte in regola per un posto in prima fila?
FF: Avremmo le carte in regola per un posto in prima fila, se non fossimo così litigiosi, pieni di astio e invidia nei confronti degli altri autori italiani. Nel giallo gli autori hanno saputo fare gruppo, sostenendosi a vicenda, e sono arrivati ai massimi livelli. Nella SF ciascuno coltiva il suo orticello, pretende di essere letto e apprezzato, però disdegna gli altri autori italiani, e sostiene solo quelli del proprio cerchio magico. La litigiosità dell’ambiente della SF italiana è ben nota, ed è sempre stata molto dannosa. Purtroppo il tempo passa ma le dinamiche sembrano restare sempre le stesse...
LI: C'è una qualche opera cui, se potessi non badare a spese, vorresti vedere figurate nelle collane che dirigi?
FF: Per la fantascienza “Dune”, non solo il primo libro ma tutta la serie. Per i gialli, tutti i romanzi di Michael Connelly con protagonista Harry Bosch. Per la spy story… be’, in questo ambito mi ritengo soddisfatto di ciò che ho.
LI: Pur nella loro inevitabile evoluzione, Urania, Segretissmo e Giallo hanno mantenuto caratteristiche pratiche loro proprio, che le rendono riconoscibili attraverso le generazioni. Esemplare il caso di Urania, dove da oltre vent'anni l'artista Franco Brambilla ha raccolto con successo il testimone dal mitico Karel Thole. Cosa puoi dirci a riguardo?
FF: Queste collane sono la Storia dell’editoria di genere italiana, e il loro principale marchio distintivo è il cerchio in copertina, che a qualcuno forse non piacerà, ma distingue nettamente il Giallo Mondadori, Urania e Segretissimo da qualsiasi altro prodotto editoriale. Dopodiché, nel corso del tempo è ovvio che si siano evolute e adattate ai cambiamenti imposti dalla sensibilità e dal gusto dei lettori, ma il fatto che siano ancora vive dopo così tanto tempo (nel 2029 il Giallo Mondadori compirà 100 anni) la dice lunga sul fatto che siano riuscite a farsi sempre apprezzare per la loro unicità.
LI: Tu hai scritto numerosi libri, nel corso della tua carriera. Dal leggendario “Gli eretici di Zlatos” – per l'altrettanto leggendaria Cosmo Argento della Editrice Nord – ai recenti bestsellers di genere storico, passando per la fantascienza e il thriller. Cosa ti spinge a scrivere, cosa vorresti comunicare ai tuoi lettori?
FF: Emozioni. Le stesse che mi riempiono il cuore e l’anima quando leggo o quando scrivo. Alla fine uno scrittore non fa nient’altro che questo: trasferisce emozioni ai suoi lettori. O almeno ci prova...
LI: Nei tuoi libri di ambientazione storica hai trattato differenti epoche, dall'Orda d'oro di Gengis Khan all'Italia del XVI secolo, sino ai moderni totalitarismi. Tuttavia, hai dedicato la parte preponderante del tuo lavoro creativo alla Antica Roma, tanto come scrittore che come coordinatore, per esempio nella serie dei "Sette re di Roma". Cosa ti affascina dell'età romana?
FF: La Storia ha molto da insegnarci sul presente, su quello che dovremmo fare oggi per evitare, un domani, di ripetere gli errori che hanno caratterizzato tutte le epoche. La Storia romana, poi, è esemplare in questo senso, perché sembra rinnovarsi continuamente in ciò che accade oggi, pur con una società ben più progredita (almeno all’apparenza). Leggi questa frase: “I ladri di ben privati passano la vita in carcere e in catene; i ladri di beni pubblici passano la vita nel’agio e fra gli onori.” Sembra scritta oggi, per commentare qualche inchiesta giudiziaria che implica politici e imprenditori, invece… la scrisse Catone duemila anni fa! Come vedi non è cambiato molto, e questo dovrebbe insegnarci a considerare di più gli errori commessi nel passato per non ripeterli oggi. Nei miei romanzi storici cerco di ricostruire non solo le gesta degli uomini che hanno fatto la Storia, ma le loro emozioni, passioni e problematiche che hanno determinato il corso della Storia.
LI: Tu sei anche sceneggiatore di fiction. Che differenza c'è tra scrivere una sceneggiatura e scrivere un libro? Sono mondi contigui o bisogna apprendere tecniche specifiche?
FF: La sceneggiatura è un prodotto molto diverso dal romanzo o dal racconto, quindi sì, bisogna conoscere le tecniche giuste per poterle scrivere e impostare. Fondamentalmente, però, se un autore è bravo con i dialoghi, non avrà troppe difficoltà a scrivere una sceneggiatura, che per il 90% è costruita attorno a ciò che dicono i personaggi, con solo alcune rapide annotazioni ambientali e di atmosfera. Si tratta di un mondo affascinante, questo è indubbio, ma forse meno romantico di quanto si creda, perché alla fine si entra a far parte di una struttura a compartimenti stagni che porta il lavoro dello sceneggiatore a essre rimaneggiato da più soggetti: il produttore, il regista, i montatori, la rete e così via. Può succedere – e a me è capitato – di vedere in TV la puntata di una serie che si è scritta e trovare cambiamenti enormi, che non erano stati comunicati da nessuno, perché quando si scrive per cinema e TV il prodotto finale non è mai – al contrario di quanto succede con i libri – di diretta emanazione dell’autore, bensì di tutti coloro che, a partire dalla produzione, detengono i diritti sulla sceneggiatura.
LI: Quali interessi hai, al di là della letteratura?
FF: La musica, lo sport, le serie tv (di cui sono anche sceneggiatore). E, prima di ogni altra cosa, la mia famiglia, mia moglie Antonella e i miei figli, Valentina e Stefano.
LI: Prima di salutarci... Dicci qualcosa sul tuo lavoro che nessuno sa!
FF: Di giorno faccio l’editor e lavoro sui libri degli altri, cercando di accontentare quanti più lettori possibile. Di notte scrivo i miei libri, che poi finiranno in pasto al mio editore e ai miei lettori.
Ringraziamo vivamente Franco Forte, ricordando che è possibile seguire il Direttore sul suo canale YouTube, dove spiega nei dettagli le dinamiche dell'editoria di genere in Italia e fornisce preziosi consigli agli aspiranti scrittori.
I LIBRI DI FRANCO FORTE
ROMANZI SINGOLI
La Compagnia della Morte
Carthago
I bastioni del Coraggio
Roma in fiamme
Caligola - Impero e Follia
La bambina e il nazista
L'uranio di Mussolini
Karolus - Il romanzo di Carlo Magno
Carthago
I bastioni del Coraggio
Roma in fiamme
Caligola - Impero e Follia
La bambina e il nazista
L'uranio di Mussolini
Karolus - Il romanzo di Carlo Magno
SERIE DEI SETTE RE DI ROMA
Romolo - Il primo re (con Guido Anselmi)
Numa Pompilio - Il figlio dei numi (con Beppe Roncari e Flavia Imperi)
Tullo Ostilio - Il lupo di Roma (con Mina Alfieri e Scilla Bonfiglioli)
Anco Marzio - L'ultimo sabino (con Luca Di Gialleonardo e Liudmila Gospodinoff)
Tarquinio Prisco - L'etrusco (con Lorenzo Fontana e Andrea Tortoreto)
Servio Tullio - Nato dal fuoco (con Davide De Boni e Maria Cristina Grella)
Lucio Tarquinio - Il superbo (con Paolo C. Leonelli e Alain Voudì)
SERIE DI CESARE AI CONFINI DEL MONDO
(omnibus dei due romanzi)
SERIE DI GENGIS KHAN
(volume omnibus)
SERIE DI NICCOLÒ TAVERNA
SAGGISTICA
Gran bella intervista,
RispondiEliminaletta con un filo d'invidia professionale.
L'avremmo voluta fare noi di UM ma a suo tempo Franco ci disse di non aver tempo per le nostre solite modalità scritte e che sarebbe stato disponibile solo per un intervista registrata. Non se ne fece niente e adesso è tardi. Complimenti agli amici di StraniAeoni :-)
Il vostro aiuto è stata fondamentale per la realizzazione di questa intervista, per cui possiamo dividere la genitorialità 😁
EliminaUn grande ringraziamento alla professionalità di Franco Forte e un plauso a chi ha contribuito e realizzato questa splendida vista sul mondo della fantascienza italiana
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