Recensione - I perduti di Bosco Rosso

I PERDUTI DI BOSCO ROSSO
di Arianna Cislacchi

Recensione di Paolo Possanzini

I perduti di Bosco Rosso di Arianna Cislacchi, edito per 256 Edizioni, racconta di Sophie Lemar, una ragazza appartenente al popolo dei Ren. Ella è turbata da un sogno incentrato su di un bosco abitato da animali deformi: la terribile visione le lascia come monito l'imperativo: “Fermatevi!”.

La nostra protagonista avverte una presenza che sembrerebbe essere l’unica in grado di percepire al ritorno degli uomini dalla caccia e le voci che sente riecheggiare la mettono a disagio. I Ren ottengono l’immortalità consumando la carne dei cervo-volpe e, successivamente, preda della furia di sangue si lasciano andare alla violenza brada; così facendo, il legame con il Bosco Rosso viene tranciato definitivamente.

Cislacchi descrive con potenti e suggestivi tratteggi lo spirito del Bosco e i sentimenti che lo agitano nei confronti degli uomini: il suo ridestarsi, per punire i cacciatori Ren, colpisce il lettore per la forza immaginifica che l’autrice sa dare a questo passaggio. Le forti accuse dello spirito del Bosco Rosso, il suo grido di accusa, offrono spunti di riflessione sul nostro rapporto con la Natura.

I Ren si sono attirati la maledizione dello spirito del bosco a causa della caccia ai cervo-volpe e questa ricadrà sui loro figli. La Natura che si vendica sulla progenie degli abitanti del villaggio di Lys è descritta da Cislacchi attraverso gli occhi di uno di loro, una vittima della maledizione, mostrando il divario che si è venuto a creare tra Umanità e Natura, nonché la sua fredda, inevitabile punizione.

L’unica a essere immune al richiamo del bosco sembra essere proprio Sophie: sarà proprio lei a dover scegliere per i Ren quale futuro li attende. Ella si dimostrerà una ragazza ben cosciente di quale peso avrà il suo giudizio sulla sua gente.

Cislacchi firma un racconto fantasy con tinte dark su come l’uomo trasgredisce il patto con la Natura, che ne è madre, parlando così anche al lettore e offrendogli, attraverso questa struggente opera con scelte difficili proposte e vagliate dalla protagonista, una visione anche sul mondo presente in ambito ecologista. Un racconto che nella sua brevità e semplicità parla a ogni lettore, nella speranza di preservare il rapporto Uomo - Natura.



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