Recensione - Untold Empire
UNTOLD EMPIRE - Storie di Malavita nei Miti
di Flavio Deri
Recensione di Paolo Possanzini
Untold empire - storie di malavita nei miti (Saga Edizioni) è una raccolta di racconti in cui l’autore, Flavio Deri, unisce magistralmente l’immaginario pulp/noir a quella soprannaturale tipicamente lovecraftiana nella realtà americana della malavita degli anni ruggenti.
L’atmosfera già cupa, sordida, piena di misteri e segreti delle società dei gangster, si rivela ancora più inquietante per la presenza di culti blasfemi e creature che l’uomo non dovrebbe nemmeno immaginare.
L’introduzione di Roberto del Piano sottolinea egregiamente le capacità stilistiche e di contaminazione dei generi che l’autore è stato in grado di realizzare nella sua opera.
Il prologo ci presenta il personaggio di Oscar de Luca – giornalista con un passato di direttore dell’Underworld Gazette –, che si occupa proprio degli affari della malavita. Oscar sente sulla propria pelle cosa significhi, nella New York di quegli anni, provenire da una famiglia immigrata e si appresta, dopo anni di lavoro d'inchiesta, a rivelare verità sconcertanti riguardanti anche altre persone.
La scelta della cornice che racchiude in sé i vari racconti è ben ponderata e sfruttata. La vicenda con De Luca ritorna più di una volta come intermezzo tra i racconti e dalla sua voce il lettore si addentra sempre più nel mondo dei gangster, dalle sue origini in poi.
Il corriere. Ci viene raccontata la storia del giovane Timmy, un orfano di undici anni che ora si prende cura della nonna. Il ragazzo è costretto a riprendere il lavoro di corriere della malavita, che era di suo padre. Sin da questo primo racconto il lettore apprezza la ricostruzione sia storica degli anni Venti fatta da Deri, sia a livello sociologico (xenofobia e immigrazione sempre più imperanti). Timmy fa la conoscenza di un certo Guglielmo Scafoni, membro di una gang nonché adepto della Fratellanza del Segno Giallo. Il ragazzo è preda di orribili incubi che tormentano le sue notti: un mostro dalle grandi corna di cervo e sua madre che scappa dentro un bosco ricoperto di neve. Il racconto si chiude con Timmy che, in seguito a un rituale cultista, scopre il vero significato del suo sogno e un segreto di famiglia.
Avoid Note. La storia si svolge a Salem e ha come protagonista un uomo di colore. Il fattore razziale, negli anni Venti, complica molto la vita del nostro protagonista, che suona il sax in un complesso jazz. Un incontro con un esponente della malavita lo porta a stringere un patto in virtù del quale il nostro protagonista dovrà scrivere canzoni usando le emozioni e dovrà esibirsi bendato per eventi particolari. Proprio ad uno di questi incontri privati il jazzista prenderà con lo strumento una nota Avoid, che riempie di folli emozioni il suo misterioso pubblico. Il tema del sax come strumento per riti esecrandi viene sviluppato e articolato sapientemente.
Sine nomine. Il racconto è scritto di proprio pugno dal protagonista, che in America ha trovato fortuna e la cui famiglia proviene dal Vecchio Continente, dove faceva parte della Gran Loggia d’Irlanda. Una volta in New Jersey, entra in una banda di contrabbandieri per i quali svolge il ruolo di sicario. Il nostro protagonista, il cui nome non è noto quasi a nessuno, accetta un incarico da parte della Chiesa della Saggezza Stellare: eliminare un italiano che cerca di unire diverse congregazioni. Al funerale della vittima, una anziana donna maledice il protagonista con una formula contente chiari rimandi lovecraftiani, la quale segnerà la sua fine. Il tratteggio psicologico che porta l’assassino alle sue considerazioni finali è pregevole, dato lo scavo che Deri compie nella mente del suo protagonista davanti alla fine.
Scilla e Cariddi. Scritto sotto forma di rapporto di polizia, è incentrato sulla figura di Billy Jenson Vitale, detto “Smuggie Billy”. Egli è alla ricerca della moglie misteriosamente scomparsa ed è entrato in contatto con culti pagani che gli esseri umani non dovrebbe nemmeno conoscere, come risulta dal diario. Deri dimostra grande bravura nel cambiare registro di scrittura, adattandola alla forma di diario.
To save and protect. Affronta la narrazione da tre punti di vista – Henry, Lars e Gaspare – e si svolge a Chicago. Henry è un agente di polizia, il cui supervisore Lars viene sospettato dal primo di lavorare per la mala. Lars rispecchia il punto di vista dominante dell’epoca verso gli stranieri, con forti accenni di odio in particolare verso gli italiani. Gaspare, tenente di polizia e superiore di Henry e Lars, scopre che la Mano Nera è controllata da un famigerato culto che desidera l’avvento della guerra finale e i cui adoratori devono essere fermati. Deri, in questo racconto a più voci, riesce perfettamente a incastrare in questo mosaico una narrazione noir avvincente e con personaggi dalla storia accattivante.
Questi sono solo alcuni dei titoli che faranno immergere i lettori in una America di inizio ‘900, che non hanno mai conosciuto né tanto meno immaginato. Flavio Deri si riconferma una delle penne più interessanti della letteratura weird italiana, nonché un autore da seguire.
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