Weapons - La recensione
WEAPONS
di Zach Cregger
Recensione di Paolo Possanzini
Zach Cregger, con il suo film Weapons, ci regala un’opera che ha per teatro una cittadina americana qualsiasi, con l'intento di focalizzarsi più ad ampio raggio sulla società americana, mostrandone la bassezza e la meschinità.
Weapons si apre con la misteriosa scomparsa di 17 bambini di una classe elementare di Maybrook, avvenuta esattamente alle 2.17 di notte: non si e trovata la minima traccia, escludendo le brevi riprese delle telecamere cittadine.
Il film è costruito come un mosaico, le cui tessere sono i punti di vista di diversi personaggi legati all’evento che ha scosso la cittadina: l’insegnante della classe, il padre di uno dei bambini, un agente della polizia locale, un giovane tossicodipendente, il preside della scuola e infine Alex, l’unico bambino della classe della maestra Justine a essersi presentato in classe il giorno della sparizione dei suoi compagni.
La narrazione sfrutta queste diverse prospettive – non dissimilmente dal Rashomon di Kurosawa – per offrire allo spettatore un quadro che si delinea mano a mano, rivelando così l’orrore che si cela sotto all’apparenza di un tranquilla città borghese.
La folla inferocita accusa senza alcun indugio la maestra, interpretata da Julia Garner, la quale inizia a vivere nel terrore che un malintenzionato possa intrufolarsi in casa: tra questi spicca Mr.Graff (Josh Brolin), che si improvvisa detective per rinvenire anche i più piccoli indizi utili a fare luce sulla scomparsa di suo figlio e degli altri bambini.
L’autorità scolastica, incarnata dalla figura del preside, non è capace di prendere una decisione riguardo la vicenda; tantomeno, lo è la polizia, qui rappresentata dallo sfortunato agente Paul. Ognuno di questi personaggi, in diversa misura, cerca di proteggere il proprio orticello senza curarsi di poter arrecare un danno all’altro.
Se, quindi, la prima parte del film ha un tono più affine al thriller, è nella seconda che vira verso tinte orrorifiche, con pochi ma buoni jumpscare. Non mancano neppure le scene grottesche, a partire proprio dalla comparsa in scena di uno dei personaggi meglio realizzati nel film: zia Gladys (interpretata da una talentuosa Amy Madigan). Menzione d’onore anche per la performance il giovane Cary Christopher, l’interprete del piccolo Alex.
OPERE CITATE
Rashomon (Blu-ray)
Rashomon (Libro)
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