Recensione - Il crocevia
IL CROCEVIA
di Naomi Bonasia
Recensione di Paolo Possanzini
Il crocevia di Naomi Bonasia, pubblicato da Delos Digital nella collana Folklore Oscuro, è un romanzo che unisce in modo originale il folklore siciliano – terra natale dell’autrice – a un’atmosfera gotica che da subito intriga il lettore.
Silvia conduce una vita di solitudine e lavora in una pasticceria, dove viene vessata da Giovanna, la figlia del proprietario. La narrazione segue il suo punto di vista, interno alla vicenda.
Una sera di inizio novembre, di ritorno a casa dopo una giornata di lavoro, presso un incrocio le compare davanti un gatto ben diverso da qualsiasi altro, a partire dagli occhi gialli e vispi.
La giovane donna, in preda alla rabbia, esprime il desiderio che la figlia del proprietario venga inghiottita dall’inferno e, in tutta risposta, il gatto misterioso inizia a parlare.
L’animale rivela alla protagonista che quanto appena desiderato può avverarsi ma ella, conscia di quanto sia abietta la sua volontà, manda via Mammone, il gatto demoniaco.
L’incontro con la creatura l’ha però segnata e l’ennesimo sopruso nei suoi confronti la fa ritornare sui suoi passi: decide di affidarsi all’aiuto del gatto ed esso miete la sua prima vittima.
Silvia, a seguito della morte di Giovanna – da lei desiderata –, si vede richiesto dai genitori della defunta di prenderne il posto al suo matrimonio e, senza altre possibilità, accetta pensando sia tutto un piano del gatto per aiutarla.
Per Silvia è l'inizio tanto di una nuova vita sotto le spoglie di Giovanna, quanto di una discesa in situazioni che sfuggono rapidamente dal suo controllo, orchestrate dallo stesso gatto Mammone: eventi che metteranno alla prova la protagonista, la quale dovrà prendere decisioni da lei considerate immorali, pur bramando una vita completamente diversa dalla precedente.
Fulcro della storia è proprio il rapporto della giovane con Mammone – ambiguamente al servizio del suo desiderio di vendetta – e il conseguente conflitto interiore – generato dal patto siglato con una forza tenebrosa che trasformerà la sua vita in un incubo –.
L’analisi introspettiva di Silvia è senza dubbio uno dei punti forti dell’opera, messa in risalto proprio dalla scrittura che ne assume il punto di vista.
Lo stile di Bonasia, composto di frasi brevi, aiuta a dare al romanzo un ritmo che rende accattivante il rapporto oscuro e non privo di pericoli instauratosi tra Silvia e il demone, in una Sicilia dal carattere gotico ben delineato.
In definitiva, una rilettura del folklore locale davvero riuscita.
Il Libro
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