H.P. Lovecraft Italia - Intervista al Demiurgo

H.P. LOVECRAFT - ITALIA

INTERVISTA AL DIGITAL CREATOR IL DEMIURGO ALIAS RAFFAELE FRATIELLO


Il Gruppo Telegram "Lovecraft Italia" intervista Raffaele Fratiello, in arte "Il Demiurgo", il digital creator che si cela dietro il canale quasi omonimo "H.P. Lovecraft - Italia". 
Il suo profilo, seguito da decine di migliaia di appassionati, è noto soprattutto per i meme a tema lovecraftiano ma non lesina approfondimenti culturali su tutto lo scibile del mondo weird – libri, film, fumetti, eventi, novità–.
Ci conoscemmo durante la seconda edizione della manifestazione “Libri da Yuggoth”, entrambi stupiti di essere titolari di canali dal nome quasi identico: proprio la comune passione per l'opera del Sognatore di Providence ci ha fatto sentire subito “cugini” e da allora, fra mille risate, abbiamo condiviso il tavolo a tutti i successivi eventi weirdiani svoltisi presso la Casa dei Giochi, a Milano, tra cui Marginalia 2024 e 2025

Lovecraft Italia: Ciao, Raffaele. Cosa ti ha fatto avvicinare per la prima volta all’universo di Lovecraft?
Il Demiurgo: Ciao cari omonimi, vi ringrazio di aver pensato a me per questa intervista! Una delle cose che più mi affascina dell'opera di Lovecraft è l'estrema varietà di modi con cui è possibile entrarci in contatto.
Nel mio caso tutto parte a diciotto anni, quando per la prima volta lessi i racconti di Edgar Allan Poe. Da appassionato di cinema horror avevo incominciato a muovere i primi passi anche nello sconfinato mondo della letteratura dell'orrore.
Poe mi colpì così tanto che cercai subito un altro autore che potesse regalarmi le stesse emozioni. Navigando su internet capitai sul nome di Lovecraft e decisi di provare anche lui. Ed eccomi qua.


Lovecraft Italia: Ricordi qual è stato il tuo primo racconto del Sognatore di Providence? Che impressione ti ha lasciato?
Il Demiurgo: Lo ricordo benissimo. Anche perché è legato ad una suggestiva coincidenza.
Un giorno, mentre curiosavo tra i libri dei miei genitori, trovai un vecchio volumetto, una raccolta completamente disomogenea di racconti. In copertina, tra gli autori, compariva proprio un certo Lovecraft. Il racconto in questione era "L'Estraneo". Ricordo come fosse ieri di averlo letto tre volte di fila. Era diverso da tutto quello che avevo letto (o visto) fino a quel momento. Ancora oggi è uno dei miei racconti preferiti.


Lovecraft Italia: Com’è nata l’idea di creare la pagina social a tema Lovecraft?
Il Demiurgo: La pagina è nata prima su Facebook, legata al gruppo omonimo preesistente. L'idea alla base della sua nascita è stata proprio la necessità di avere un luogo in cui postare contenuti (e meme) a tema Lovecraft. 


Lovecraft Italia: Quanto tempo dedichi alla pagina e come pianifichi i tuoi post?
Il Demiurgo: Può non sembrarlo ma creare contenuti quasi quotidianamente richiede parecchio tempo. Possiamo dividere il lavoro in due parti: la ricerca delle immagini e la successiva creazione dei meme. Cerco sempre di preparare i post con una giornata d'anticipo ma alcune volte capita di creare dei memini di getto e pubblicarli sul momento. Non ho una formula precisa. 
Da qualche tempo però mantengo inalterato il tipo di post: un carosello di cinque immagini pubblicato intorno alle ore 12.30. Oramai è quasi come un rito (siamo o no un Culto?)


Lovecraft Italia: I tuoi meme sono cambiati nel tempo: il tuo particolare umorismo ha elaborato delle vere e proprie figure retoriche, fatte di personaggi ricorrenti e frasi iconiche. Questo sviluppo è stato lasciato andare a briglia sciolta oppure, a un certo punto, hai deciso di dargli un indirizzo preciso? 
Il Demiurgo: Sono contento che l'abbiate notato. In effetti si, ad un certo punto alcuni meme sono diventati caratteristici e rappresentantivi del mio umorismo. Credo che tutto sia partito dalla leggendaria figura del "Gargopene". Con quel meme ho capito che potevo realizzare una serie di contenuti dal simbolismo e dalla tematica ricorrente. Ultimamente ho allargato questo visione anche ad altri meme e con il "coglionazzo" sto cercando addirittura di ideare una vera e propria lore interna, una saga leggibile attraverso il susseguirsi di meme in meme. Sembra un'idea folle ma d'altronde la follia non è nuova a chi ama Lovecraft.


Lovecraft Italia: Hai notato un’evoluzione nel modo in cui i tuoi follower si approcciano a Lovecraft, nel corso del tempo? 
Il Demiurgo: Avere da anni una pagina a tema Lovecraft mi ha permesso di tastare con mano il "fandom" e il mondo che ruota attorno al Sognatore di Providence. E posso dire che Lovecraft raggiunge davvero tutti: dal quarantenne che ascolta i Metallica al quindicenne che legge i manga di Gou Tanabe. Quello che ho potuto notare è che tantissimi giovani stanno iniziando ad approcciarsi alle opere di Lovecraft e questo è davvero bellissimo. Ragazzi che magari si formano guardando video su YouTube oppure ascoltando audiolibri. Diciamo che il classico libro di testo non è più sufficente per loro. Hanno bisogno di integrarlo con qualcos'altro. Un film, un videogioco oppure una pagina che fa meme come la mia.


Lovecraft Italia: È trascorso quasi un secolo dalla pubblicazione del celeberrimo “Il richiamo di Cthulhu”, eppure l'opera di Lovecraft sembra immune al passare del tempo: anzi, il suo apprezzamento pare aumentare anno dopo anno. Cosa rende Lovecraft così speciale?
Il Demiurgo: L'anno prossimo festeggeremo ufficialmente il centenario del racconto "Il richiamo di Cthulhu" e sono felice che lo abbiate ricordato. Io credo che il segreto di Lovecraft sia la sua estrema modernità. La sua narrativa è oggi più attuale di tante altre opere moderne. 
La sua visione della paura si lega perfettamente ai tempi che stiamo vivendo e la sua "mitologia" è l'ideale sfondo per film, videogames e giochi di ruolo. Il suo immaginario è vivo, concreto. Lovecraft non parlava di streghe o di vampiri ma rappresentava l'orrore come l'ignoto che irrompe nella realtà, squarciandola e rivelando la vera natura insensata e spaventosa dell'universo. Il suo è un'orrore moderno proprio perché fantascientifico e legato al concetto stesso di realtà. Io credo che l'opera di Lovecraft sarà capace di mantenersi attuale ancora per svariate decine di anni. O almeno fino a quando non avremmo scoperto tutti i segreti dell'universo e di quello che c'è dentro.


Lovecraft Italia: Conosciamoci meglio. Quali sono i tuoi scirttori preferiti, tanto nell’ambito fantastico che nella letteratura ufficiale?
Il Demiurgo: Sono troppi! Ma volendo sintetizzare al massimo posso citare Philip K. Dick, Ray Bradbury, Neil Gaiman. Per quanto riguarda la letteratura in generale, Franz Kafka su tutti.


Lovecraft Italia: E riguardo a musica, film, fumetti, serie TV, cosa consigli?
Il Demiurgo: Facciamo così, un consiglio per ogni categoria!
Musica: Tutto del Maestro Franco Battiato.
Film: Quel gioiello oscuro di "Possession" di Andrzej Żuławski.
Fumetti: Qui è dura quindi consiglierò una serie moderna ancora in corso: "The Department of Truth".
Serie TV: vista l'imminente uscita della nuova stagione non posso che consigliare il miglior prodotto di Netflix: "Love, Death & Robots”.


Lovecraft Italia: Restando in argomento cinema e serie tv, non è un mistero che gli adattamenti dei racconti di H.P. Lovecraft siano stati deludenti, al massimo divertimenti – la sola eccezione è, probabilmente, La Cosa di John Carpenter; tuttavia, è indubbio che la cifra stilistica del regista sia prevalentemente –. A tuo parere, è stato semplicemente un caso, o è proprio il medium filmico che non si presta alle atmosfere lovecraftiane?
Il Demiurgo: Secondo me è una questione ancora insoluta. Sono convinto che prima o poi vedremo un film al 100% Lovecraftiano e fedele alle atmosfere e alle tematiche da noi tanto amate. È sicuramente vero che rappresentare su schermo l'orrore suggerito e velato da quella "indescrivibilità" tipica dello stile di Lovecraft è davvero difficilissimo. Ultimamente vediamo come il fumetto, altro medium da non sottovalutare in questi casi, sembra più ricettivo nei confronti del mondo del Sognatore di Providence piuttosto che il cinema. Gli adattamenti di Gou Tanabe, ad esempio, non fanno assolutamente rimpiangere dei film. Sono certo però che prima o poi avremo anche noi il nostro Peter Jackson, riempiremo le sale cinematografiche (se ancora esisteranno) e finiremo per andare al supermercato a comprare le uova di pasqua di Azathoth. 


Lovecraft Italia: Tu partecipi assiduamente alle manifestazioni a tema werid, soprattutto quelle che si tengono alla Casa dei Giochi, a Milano. In passato, hai anche fatto parte della giuria che assegna il premio La Chiave d'Argento, sempre nell'ambito di Marginalia. Per te è importante mantenere il legame con gli appassionati? Cosa ti piace di più di questo tipo di eventi? C'è una fiera che ancora non esiste ma sogni di vedere realizzata e, se si, potresti descrivercela?
Il Demiurgo: Si, in questi anni ho partecipato a molte fiere dedicate alla letteratura fantastica e weird. La fiera è il punto d'incontro degli appassionati ed è sempre molto emozionante per me vedere tanta gente accomunata dall'amore per questo strano genere letterario.
Un secondo aspetto molto interessante delle fiere è la possibilità di relazionarsi direttamente con gli autori e gli editori che quei libri li scrivono e li pubblicano. La nostra è una piccola nicchia in un paese in cui si legge sempre di meno ma fiera dopo fiera ho potuto constatare come il numero dei partecipanti sia sempre aumentato. Il mio sogno sarebbe quello di aprirsi ad una location più grande, coinvolgere anche il mondo del fumetto e del cinema fantastico e realizzare un vero e proprio "Weird-con". Se dobbiamo sognare facciamolo in grande.


Lovecraft Italia: Come vedi la situazione del Fantastico italiano? Siamo in una fase di stagnazione o di fermento? Siamo “ciclisti gregari”, per citare Paolo Conte, o abbiamo le carte in regola per un posto in prima fila?
Il Demiurgo: Ho avuto più volte l'onore di far parte di una giuria letteraria di un premio di narrativa weird italiana e testando con mano l'argomento posso dire che i nostri scrittori non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi americani o inglesi. Noi italiani soffriamo troppo di esterofilia e tendiamo a dimenticarci dei "nostri". Quello attuale poi è un gran bel momento per il weird italiano, bravi scrittori si stanno sempre più consolidando e di alcuni iniziamo a vedere anche opere tradotte in altre lingue. Ho molte aspettative per il prossimo futuro.


Lovecraft Italia: Guardando allo straordinario successo di pubblico che hai riscosso, ti reputi più geniale o spettacolare?
Il Demiurgo: Restiamo umili che sennò Cthulhu si arrabbia.


Lovecraft Italia: Prima di salutarci... dicci qualcosa sulle tue opere che nessuno sa!
Il Demiurgo: Una cosa che mi riguarda di cui non ho mai parlato? Probabilmente che non mi piacciono i pomodori. Sono la mia Kryptonite rossa. 



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