Sergio Bissoli - Intervista allo scrittore
INTERVISTA ALLO SCRITTORE SERGIO BISSOLI
Il Gruppo Telegram Lovecraft Italia intervista Sergio Bissoli: scrittore e studioso della Letteratura Fantastica, ha diretto per anni la rivista *Mystero”. Sergio è non solo un rinomato creativo e una persona dal grande calore umano, ma un profondo esperto dei risvolti più misconosciuti dell'editoria di genere dell'Italia del dopoguerra. Su tale argomento, ha messo per iscritto la sua miniera di informazioni nei saggi "Il mistero dei racconti di Dracula" e “La storia dei racconti di Dracula”. “Il paese stregato” è un'antologia dei suoi racconti, mentre “Autobiografia di Scrittore* è, come suggerisce il titolo, la storia della sua vita attraverso i ricordi di esperienze, amori, sogni e libri.
[Nota editoriale: in questa intervista, utilizzeranno la definizione “Letteratura Fantastica” quale termine capestro per indicare i generi horror, weird, fantasy e scifi].
LI: Ciao, Sergio. Nell'ambito della Letteratura Fantastica sei un'autorità, benché tu non abbia mai cercato le luci della ribalta. Vorremmo iniziare questa intervista con la domanda da un milione di dollari. Cosa rende la Letteratura Fantastica così speciale? Come mai, ogni anno che trascorre, gli appassionati non accennano a diminuire, ma anzi si è creato un vero e proprio ponte che unisce le diverse generazioni?
SB: A differenza della fantascienza, questa letteratura è ambientata nel nostro mondo, in ambienti reali o verosimili, con persone più o meno comuni. Insomma descrive ambienti, persone, situazioni che abbiamo visto o provato anche noi, quindi ci coinvolge molto.
Però, ecco accadere qualcosa che sfugge a tutto ciò che viene descritto finora.
Però, ecco irrompere un elemento irrazionale: appare il fantasma, c’è un mistero da risolvere, accade un evento innaturale o soprannaturale, c’è un mostro, un demone. Insomma, c’è un elemento irrazionale all’interno di una descrizione tutta razionale.
Questo ci turba, ci sorprende, ci spiazza. Questo è lo schema di un buon racconto, secondo me. Inoltre, questo elemento irrazionale ci prospetta nuove soluzioni, nuove teorie per spiegare il racconto e anche per spiegare il mistero della vita. Esempio: la reincarnazione; l’esistenza di possibili porte fra questo mondo e l’oltremondo; l’esistenza di esseri che non soggiacciono alle rigide leggi naturali.
Esempi poco conosciuti di questo tipo di narrativa si trovano nei Racconti di Dracula: Il fu Mister Washington, La dama in nero, La legge dell’aldilà.
LI: L'anno prossimo, il 2026, ricorrerà il centenario dalla pubblicazione de “Il richiamo di Cthulhu” di H.P. Lovecraft, autore che più di ogni altro è legato alla popolarità del genere Werid. Cosa pensi del Sognatore di Providence?
SB: Un grande autore, un ottimo autore che, però, (dopo morto) è stato aiutato molto dalla fortuna. Ha trovato estimatori che hanno fondato una casa editrice, la Arkham House, per diffondere la sua opera.
Ma quanti autori della sua statura sono scomparsi nell’oblio dopo la morte? Questo io mi chiedo.
Riguardo ai racconti, alcuni mi piacciono molto:
La casa sfuggita, La dichiarazione di Randolph Carter, La chiave d’argento, L’abitatore del buio del buio, Aria fredda, I topi nel muro, per esempio.
Altri non mi sono piaciuti: Le montagne della follia, Il miraggio dello sconosciuto Kadath, Il caso di Charles Dexter Ward; ma questa è solo una mia opinione personale.
LI: Spesso si tende a considerare il Giallo un genere separato da horror, weird, fantasy e fantascienza. Tuttavia, da E.A. Poe a A.C. Doyle sino a Isaac Asimov, sono molti gli autori che si sono cimentati – probabilmente creato, nel caso di Poe – con il racconto di investigazione. Qual è la tua opinione a riguardo?
SB: Esiste un rapporto molto stretto fra il Giallo e il Weird. Esaminiamo da vicino la questione, perché non tutti i gialli posseggono questo rapporto.
Facciamo gli esempi: “Giungla d’asfalto” questo giallo descrive la guerra di bande rivali in una metropoli. Ci sono sparatorie, vittime, tradimenti, intrighi, gangster che vincono, altri che perdono. Questo tipo di giallo non appartiene alla nostra categoria.
Altri esempi: “Vertigo” da cui Hitchcock ha tratto il film “La donna che visse due volte donna che visse due volte". Qui un uomo si innamora di una donna e questa muore. Dopo qualche tempo l’uomo incontra casualmente una donna che assomiglia molto alla prima donna morta.
Decide di indagare. La segue, la conosce. Sembra proprio lei. Ma come è possibile? L’altra era morta.
“Il mastino dei Baskerville” di Conan Doyle. C’è un animale feroce, di cui esiste una leggenda. Forse un lupo che appare, sbrana e poi scompare. Non sembra neppure un animale. Nessuno lo ha visto, nessuno riesce a catturarlo. Che cosa è? Si ritorna a valorizzare la leggenda che parla di una maledizione…
“Alibi nero” di Cornell Woolrich. Hanno tratto un film “L’uomo leopardo” dove il finale è stato cambiato, ma secondo me, in meglio.
Un leopardo sfuggito fa strage di persone. Ma non le divora. Perché? È un animale o un uomo? È un assassino o un pazzo?
Tutti i racconti di Cornell Woolrich rientrano nella categoria del weird.
Altro giallo con rapporti con la letteratura weird è il bel racconto “Punto morto” di Barry Perowne.
C’è un delitto nella camera chiusa che presenta aspetti impossibili da realizzare con i mezzi normali; così si sfiora il soprannaturale.
Negli anni ’60 la RAI in bianco e nero ha trasmesso un telefilm tratto da questo racconto. Ha cambiato un pochino il finale, ma è altrettanto valido.
LI: Conosciamoci meglio. Chi sono i tuoi scrittori preferiti?
SB: Facilissimo da rispondere! Tutti gli scrittori dei RACCONTI DI DRACULA: Max Dave, Morton Sidney, Paul Carter, Frank Graegorius, Red Schneider, Harry Small, Dough Steiner, per citare i più importanti. Ma ce ne sono molti di grandi, anzi grandiosi e super sconosciuti!!! Per conoscerli basta leggere il frutto della mia ricerca quarantennale in Il mistero dei racconti di Dracula: anche il lettore weird più smaliziato troverà qui sorprese a non finire e non smetterà di stupirsi.
E, ovviamente, i classici: S. Le Fanu, B. Stoker, Montague Rhodes James, F. M. Crawford, A Blackwood, G. Meyrink, E.A. Poe, H. P. Lovecraft, C.A. Smith, Ramsey Campbell.
LI: E per quanto riguarda film, serie tv e fumetti cosa consigli?
SB: Anche qui si apre un campo grandissimo. Ho lavorato come operatore cinematografico per alcuni anni 1967, '68, '69 mi pare. Ho visto tutti i film di Bergman, Bunuel, Dreyer i film della Hammer, di Hitchcok ma anche film minori che ho apprezzato molto. Per esempio: "Lo spettro" di Freda, tratto da un Racconto di Dracula, eccetera.
Fumetti ne ho letto molti Tipitì, Tiramolla, Nembo Kid, e poi Alika, Venus, Petit Poupe, Bora Bora, fumetti neri e sexy.
Riguardo le serie tv, come risposto più sopra, gli sceneggiati RAI anni '60 e '70 andrebbero riscoperti.
LI: Tu hai scritto numerosi racconti di tuo pugno. Cosa ti ha spinto a scrivere e cosa vuoi esprimere? Qual è il filo conduttore della tua opera? Cosa ti spinge a continuare?
SB: I racconti che ho scritto sono ispirati a casi autentici, oppure ad atmosfere ricavate dall’ambiente o a personaggi che ho conosciuto. Impossibile sapere di più. Quando veniva l’ispirazione scrivevo velocemente, sudavo, tremavo, avevo brividi di freddo. Poi in seguito rileggevo e correggevo. I racconti nascono nell’inconscio, afferma Jung, e sono d’accordo.
LI: Sappiamo che sei stato amico del grande studioso e curatore Giuseppe Lippi, al quale, con Club Ghost, hai dedicato un bellissimo documentario. Che ricordi hai di lui?
SB: Lippi fu un amico, oltre che uno studioso che stimai immensamente. Ci incontrammo due volte, il terzo incontro sfumò per i casi della vita e lui mancò poco dopo. Pensa che fu lui a impegnarsi per pubblicare la raccolta dei miei racconti "Il paese stregato", presso la Edizioni Hypnos di Andrea Vaccaro. Gli ho ho dedicato un saluto postumo, nel video TRIBUTO A LIPPI sul canale YouTube Club GHoST, dell’amico Max Ferrara.
LI: Quali sono le migliori rappresentazioni del vampiro, nel cinema, secondo te?
SB: Il cinema ha girato molte versioni del libro di Stoker. Ognuna molto diversa dalle altre e tutte di grande valore, soprattutto:
Dracula con Bela Lugosi
Dracula con Christopher Lee.
Nosferatu con Klaus Kinsky
Dracula con Frank Langella
LI: C'è qualche saggio che consigli per comprendere meglio la figura del Vampiro? Psicologicamente, cosa rappresenta?
SB: In saggistica abbiamo “Io credo ai vampiri” di Emilio de Rossignoli: libro fondamentale sui vampiri, legato a doppio filo con “Il mio letto e’ una bara” (come, lo scoprirete voi lettori!) e “Il vampiro” di Ornella Volta.
I racconti sulla figura del vampiro sono moltissimi: più o meno buoni, più o meno originali.
In relazione alla nostra psiche, direi che esso rappresenta la paura, i terrori inconsci, il buio, la notte, la morte, l’inspiegabile, il male, il destino. Queste forze della natura, oscure, irragionevoli ci assalgono e ci impauriscono.
Lo sgomento di fronte all’ignoto è stato personificato in un vampiro, un morto che aggredisce i viventi.
Il vampiro ha un grande pregio. Ecco perché, secondo me, ha avuto un grande successo.
Con il vampiro la paura viene personificata. La paura non è più una cosa astratta, adesso ha una forma solida e può essere combattuta.
In aggiunta, il vampiro ci allena alla paura; ci dà forza, ci aiuta sopportare meglio la paura nella vita reale.
LI: Prima di salutarci... dicci qualcosa sulle tuo lavoro che nessuno sa!
SB: Continuo a scrivere e ho fatto 1.200 video presenti su youtube al canale Sergio Bissoli.
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I LIBRI DI SERGIO BISSOLI
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